lunedì 1 novembre 2010

Il Partito Democratico si esprime sullo sdoppiamento di sede della Enoteca regionale

Il partito Democratico di Crotone, esprime forte perplessità rispetto alla scelta inadeguata e priva di ogni logica valutazione di sdoppiare la sede dell’Enoteca Regionale. Le motivazione che portano a non condividere l’entusiasmo manifestato dai rappresentanti del PDL al Consiglio Regionale e ancor meno quelli espressi dai rappresentanti del nostro territorio in Giunta sono di ordine politico e amministrativo.  È quantomeno superfluo mostrare entusiasmo per una vittoria, che potremmo definire di Pirro e che per l’ennesima volta nella storia del nostro territorio ci priva di quelle azioni e contenuti realmente pregnanti per l’economia della provincia.  Un entusiasmo che tende solo a camuffare ai cittadini –per motivi puramente elettorali- l’incapacità politica di una squadra che conta ben due rappresentanti di giunta e un numero considerevole di consiglieri a portare a casa il vero risultato politico amministrativo. Aver deliberato uno sdoppiamento delle sedi dell’enoteca regionale è un atto grave, perché di fatto ha negato a Cirò il ruolo di primo piano nell’ambito dell’innovazione e della ricerca nel settore vitivinicolo, e ancor più il riconoscimento degli sforzi (sopratutto economici) di tutti quei produttori che nel tempo hanno concorso con l’innovazione delle metodologie produttive e con la ricerca di un marketing commerciale adeguato a competere sui mercati internazionali al successo e alla creazione di un marchio riconosciuto come quello del vino di Cirò. Sdoppiando le sedi al nostro territorio resta solo una misera vetrina, che risulterà inutile sia alle imprese produttrici sia ai cittadini. Una vetrina che non produrrà sviluppo, perché non contestualizzata rispetto alle vie di comunicazione veloci necessarie a incoraggiare eventuali flussi turistici. Di contro sarà privata l’economia dell’area di un luogo dove perfezionare e sviluppare nuove produzioni. Si tratta di un ennesimo atto che priva il nostro territorio di una sua reale autonomia rappresentativa e che rende ancora più palese una volontà chiara di colonizzare il crotonese  a discapito di altri interessi territoriali, e a tal proposito basta ricordare come è stata gestita di recente la vicenda del commissariamento della ASP Crotone che palesa chiaramente l’approccio del governo regionale.  Accanto a queste valutazioni ne facciamo una politicamente ancor più grave: nel momento infatti in cui si assiste a tagli indiscriminati e privi di ogni criterio nel settore della sanità, che vedono quotidianamente impegnati i cittadini in proteste a difesa di presidi importanti come quelli di Cariati e Chiaravalle, il governo regionale pensa bene di sperperare il denaro pubblico replicando la sede dell’enoteca regionale e dell’elaioteca (per la produzione dell’Olio) duplicando così anche i costi e rendendo in futuro difficile il coordinamento di tutte le attività che saranno messe in campo. Tutto in barba a quelle decantate aspirazioni alla migliore e più oculata gestione amministrativa e contabile della regione Calabria. In tutto questo, per finire si attende ancora la posizione del presidente della provincia Avv. Stano Zurlo, che ad un anno dalla sua elezione pare non aver ancora preso contezza delle reali questioni che riguardano il territorio del crotonese.

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