martedì 16 agosto 2011

Il PD crotonese dice NO alla soppressione della Provincia di Crotone


Che la venuta di Berlusconi a Crotone, in occasione della campagna elettorale per le comunali, fosse foriera di buoni propositi e di risultati per il territorio, non ci credeva nessuno, ma che fosse il preludio ed il “via libera” alla stagione della mortificazione del Crotonese, era davvero inaspettato. Dopo che il Governatore Scopelliti ha ridimensionato l’ospedale di Crotone, limitandone servizi e mortificando professionalità, dopo che il CIPE, su proposta del Governo, ha dato solo le briciole al SUD ed al Crotonese, riprogrammando in negativo quanto già era stanziato, dopo che il Governo nazionale ha preferito salvare l’ENI prevedendo un accordo transattivo in luogo della quantificazione dei danni arrecati al territorio, non ci aspettavamo l’ultimo “servizio” del Governo delle destre. La soppressione della Provincia di Crotone, si colloca all’interno dello stesso schema. Si insiste sulla mortificazione del territorio crotonese, limitandolo nella sua dignità e riducendolo ad una funzione residuale. La soppressione della provincia non è solo l’eliminazione dell‘ente intermedio, ma il venir meno di tutta una serie di attività che esistono oggi sul territorio (dalla prefettura, alla questura, alle altre direzioni provinciali), che procureranno un arretramento delle condizioni si vita nel nostro territorio ed una diminuzione del livello dei servizi offerti. La provincia di Crotone e tutti gli uffici di valenza provinciale sono un presidio di legalità, di servizi per i cittadini e le imprese, che non possono essere soppressi solo per garantire un discutibile principio, quello del “risparmio” che va solo a gravare sui più deboli. Significativo è stato il ruolo svolto nella nostra provincia dalle varie autorità di pubblica sicurezza, che verrebbero estirpate da un controllo costante del territorio, con conseguente danno per la libertà dei cittadini e le imprese. All’interno di una manovra Iniqua e recessiva, figlia di una crisi economica ampiamente conosciuta e fino all’altro giorno negata dal Governo, si cerca di “esser populisti”, dicendo che si riducono i costi della politica. Dichiarazione assurda e falsa, in quanto ben altri dovrebbero essere gli interventi (a carico della casta che sta in parlamento) e non certo a carico solo degli enti locali, presidio più vicino ai cittadini. Il PD è contro la soppressione indiscriminata e con criteri assurdi delle province. Gli enti intermedi non possono essere mantenuti o chiusi a seconda delle esigenze della Lega Nord, che impone criteri e definisce le modalità. Il riassetto istituzionale passa attraverso una riforma di sistema e non una sforbiciata che crea più squilibri e meno omogeneità dei territori. Siamo anche per la ridefinizione degli ambiti delle provincie stesse, rendendole tutte compatibili anche con gli assurdi requisiti proposti dall’ultima manovra del Governo. Il PD si mobiliterà a difesa di quanto conquistato negli anni passati. Chiamerà a raccolta i cittadini e denuncerà chi è per il mantenimento delle provincie, quando si è in Calabria, per poi sostenerne la soppressione quando si è a Roma. Vogliamo vedere chi sono i Senatori ed i Deputati che voteranno questa manovra e che, con il loro voto, contribuiranno a chiudere le provincie calabresi. Guardiamo a ciò con grande attenzione, ma anche con altrettanta preoccupazione perché la classe politica del centrodestra calabrese è subalterna alla casta romana è perché quando le destre sono classe di governo (come in questo caso alla Provincia, alla Regione ad al Governo), procurano solo danno ai crotonesi.  

Partito Democratico
Provincia di Crotone